Allineare il team

Allineare il Team

Settembre è il mese dello stress da rientro. Come fare ad allineare il Team di lavoro, ricreando l’intesa fra i suoi componenti e riaccendendo la voglia di lavorare in vista della mission dell’azienda?

Ecco qualche consiglio dal mondo del Team Building aziendale!

E’ stato giustamente notato che nell’azienda contemporanea “l’attenzione del manager si sposta dalla gestione del tempo, dei compiti e delle situazioni a quella delle relazioni e dei sistemi” (Robert B. Dilts, Leadership e visione creativa). Pertanto anche la pianificazione aziendale, che si svolge nei primi mesi dell’autunno e definisce gli scopi fino alla fine dell’anno, deve riguardare non solo – o non tanto – il budget e gli obiettivi da raggiungere, ma anche la gestione del personale nel senso più ampio.

Che cos’è l’allineamento?

Allinearsi significa, nella psicologia del lavoro e nel Team Building, chiarire a se stessi lo scopo del proprio lavoro e gli sforzi necessari a raggiungerlo. Il processo di allineamento deve essere svolto prima da ogni singolo membro del team e poi dal team intero. La partecipazione di un esperto motivatore professionista sarà senz’altro positiva, se non necessaria. Questo perché il processo di allineamento deve svolgersi attraverso determinate modalità e in sequenza.

L’allineamento del singolo, così come poi quella del gruppo di lavoro, comprende diversi ambiti. Si deve considerare:

  • l’identità della persona,
  • le sue capacità, attitudini e limiti,
  • le sue convinzioni e i suoi ideali,
  • l’ambiente, cioè dell’ambito nel quale si svolge l’attività lavorativa, in senso sia geografico sia ideale.

Come allineare il team dopo le ferie?

Team CoachingIl processo di allineamento inizia con la presa di coscienza della vision e della mission aziendale da parte del leader, e con la sua spiegazione di questi concetti ai collaboratori. Una volta compresa la mission da raggiungere, ciascuno può riflettere sulle capacità da sfruttare e sulle attitudini mentali da assumere per contribuire al meglio alla sua realizzazione. Tutto ciò deve essere considerato non solo dal punto di vista pratico, cioè dei compiti da svolgere; ma anche da quello che potremmo definire spirituale. Ogni membro del team deve avere una visione di se stesso e del proprio ruolo, dell’azienda e dell’ambiente nel quale questa opera. Solo così sentirà davvero propria la mission aziendale e darà il massimo per contribuirvi.

Nei termini di Robert Dilts, il processo di allineamento percorre le diverse tappe in un duplice senso. Inizialmente la sequenza è questa: ambiente (quando e dove agire) >>> comportamenti (come agire) >>> capacità (quali capacità sfruttare o formarsi per agire) >>> credenze e valori (perché usare proprio quelle capacità scelte) >>> identità (qual è la metafora o il simbolo la nostra identità) >>> livello spirituale (qual è la visione a cui diamo un contributo, al di là della nostra persona). In una seconda fase il processo si ripete in ordine inverso. Perché questo ribaltamento? Perché il processo ora è arricchito di tutto ciò che è stato considerato finora. E’ ora possibile valutare in che misura l’esperienza di livello spirituale abbia rafforzato e accresciuto la rappresentazione di partenza della missione, dell’identità e delle capacità. Giungendo fino al livello dell’ambiente, si controllerà se la nuova consapevolezza di sé che ci siamo formati possa trasformare la percezione del nostro ambito di interesse e del mondo intorno a noi.