
23 Mag Dal maggiordomo alla badante
Il Welfare aziendale: cos’è?
Il welfare aziendale viene definito come “un insieme di benefit e prestazioni, diffuso soprattutto nelle multinazionali, finalizzato a superare la componente meramente monetaria della retribuzione al fine di sostenere il reddito dei dipendenti e migliorarne la vita privata e lavorativa” da Il Sole 24 Ore.
Nel corso degli anni i bisogni dei lavoratori sono cambiati, di conseguenza le aziende hanno dovuto adeguare i loro piani di welfare. I dipendenti hanno acquisito maggiore consapevolezza e questo li porta ad avere una diversa percezione di benessere rispetto a quella precedente. In Italia OD&M Consulting, società di Gi Group, ha come obiettivo l’analisi di questo cambiamento.
Una delle prime cose che è emersa è la necessità di coinvolgere i lavoratori stessi nel procedimento di costruzione dei piani di Welfare. Stabilendo un contatto diretto diventa più semplice analizzare le loro esigenze e, di conseguenza, soddisfarle con più facilità.
I primi 4 servizi più richiesti sono: ristorazione (mensa e buoni pasto), assistenza sanitaria, previdenza integrativa e istruzione. Gli ultimi due sono quelli che hanno visto un maggiore aumento nelle richieste negli ultimi anni.
Il Welfare e le istituzioni
Nella redazione dei programmi di Welfare intervengono anche le istituzioni, attraverso vincoli presenti nelle leggi di stabilità degli anni 2016,2017 e 2018. Queste hanno favorito la diffusione del welfare aziendale, ad esempio grazie a sgravi fiscali. Inoltre hanno preso parte a interventi di Welfare anche istituzioni provinciali e locali, come ad esempio il programma Welfare Liguria e WeCare, strategia implementata dalla regione Piemonte.
Le problematiche che persistono riguardano la sostenibilità del “primo welfare”, il programma sostenuto dalla pubblica amministrazione. A causa dell’instabilità e delle difficoltà incontrate dallo stato è stato creato il “secondo Welfare”.
Secondo Welfare: cos’è?
Il secondo Welfare include tutte quelle politiche che non vengono direttamente erogate e finanziate dallo Stato, infatti queste vengono realizzate dal Terzo settore, soggetti privati e parti sociali.
A causa della crisi economica è diventato necessario un supporto dal lato privato, in quanto le richieste sono aumentate ma soprattutto si sono diversificate. Le persone richiedono nuovi interventi di aiuto e sostegno dovuti a cambiamenti demografici, economici, sociali e culturali.
Per quanto riguarda il cambiamento demografico è in atto un forte mutamento: sempre meno nascite con un continuo aumento dell’aspettativa di vita. Questo comporterà inevitabilmente a profondi cambiamenti nel sistema previdenziale e socio-sanitario.
Il cambiamento sociale e culturale fa principalmente riferimento alle strutture familiari “tradizionali”: il numero di matrimoni continua a scendere mentre divorzi e separazioni sono in aumento. Questo trend mette alla prova il “welfare-fai-da-te”, cioè fare affidamento sulle reti familiari che hanno per anni supportato il welfare pubblico.
Un altro profondo cambiamento avvenuto riguarda l’aumento della povertà e delle diseguaglianze, tanto da avere un aumento nel numero di famiglie che non riescono ad accedere a beni e servizi essenziali.
Il welfare aziendale: perché intraprendere questo progetto?
Il Welfare Index PMI ha sottolineato l’importanza strategica di un progetto di Welfare aziendale coerente e che soprattutto nasca dall’ascolto dei lavoratori.
Le aziende devono vedere il Welfare come un’opportunità strategica per migliorare la vita dei propri dipendenti e, allo stesso tempo, ottimizzando i costi interni.
Il welfare aziendale: alcuni numeri
Dai risultati ottenuti con il Welfare Index PMI 2019, promosso dalle più importanti confederazioni italiane, è emerso che ad oggi 1 impresa su 2 ha un piano di welfare che comprende 4 aree.
In solo 4 anni sono triplicate le imprese attive (6 aree) in materia di Welfare, raggiungendo il 19,6% (nel 2016 7,2%).
Come abbiamo già specificato è fondamentale coinvolgere i dipendenti nella creazione dei piani di welfare. Infatti il 71,2% delle imprese attive in Italia utilizza questa strategia, registrando un’alta soddisfazione dei lavoratori.
Inoltre, il 63,9% degli imprenditori che hanno un progetto di welfare duraturo hanno riscontrato un miglioramento nella produttività. Infatti il 63,4% delle PMI ha riscontrato una crescita costante sia sul piano del benessere sociale sia per quanto riguarda i risultati di business.
Gli ambiti principali in cui il welfare aziendale può dare un forte supporto al sistema di welfare italiano sono i seguenti: la salute e l’assistenza, la conciliazione tra vita e lavoro e il mondo del lavoro (giovani, formazione e sostegno alla mobilità sociale).
Il Welfare aziendale: vantaggi per l’impresa e per i dipendenti
Il Welfare aziendale porta diversi benefici sia all’azienda stessa sia ai suoi dipendenti.
L’azienda ottiene vantaggi su diversi fronti: per quanto riguarda l’impresa stessa c’è un miglioramento dell’immagine aziendale con un conseguente miglioramento dell’Employer Branding. Questo porterà a un minore turnover che, di conseguenza, aumenterà la capacità di attrarre e mantenere talenti.
A livello di costi un miglioramento dell’Employer Branding comporta una diminuzione di spese riguardanti la formazione e l’inserimento di neoassunti, cioè dei costi del lavoro.
Da parte dei lavoratori l’azienda ottiene benefici dall’aumento della motivazione e del senso di appartenenza, che porta a una maggiore produttività e alla diminuzione dell’assenteismo.
Il lavoratore ottiene dei benefici anche per la sua persona, non solo come rendimento verso l’azienda.
Sicuramente c’è un aumento della propria motivazione che porta a una diminuzione dello stress. Inoltre la persona avrà un netto miglioramento per quanto riguarda la Work-Life Balance, cioè l’equilibrio tra vita lavorativa e privata, insieme a politiche di flessibilità oraria.
Sul piano economico il dipendente ha vantaggi fiscali e retributivi oltre all’aumento del potere d’acquisto.
Sul luogo di lavoro ci sarà sicuramente un ambiente più collaborativo, sereno e, in generale, un miglioramento del clima aziendale.
Team Working per il Welfare aziendale
Molte aziende fanno affidamento ad attività esterne di counseling, team coaching e team building come attività di Welfare aziendale. Queste sono fondamentali in quanto permettono ai dipendenti di esprimersi liberamente, cosa che magari non farebbero con i vertici aziendali.
Inoltre anche le attività di team building sono necessarie per abbattere le barriere che si sono create tra i diversi piani aziendali, per creare collaborazione tra gli stessi e per favorire un ambiente sereno.
Come Team Working la nostra mission è di aiutare le aziende a creare un ambiente di collaborazione e sereno, rafforzando il senso di appartenenza dei dipendenti.
Quali sono i team building più adatti?
Team Building Sociali sensibilizzano i partecipanti su temi importanti e attuali: il benessere sociale e il mondo “green”. Questo format permette di divertirsi, collaborare e fare del bene al prossimo. Le attività sono diverse ma l’obiettivo è sempre lo stesso: aiutare gli altri e l’ambiente in cui viviamo.
Teatro d’Impresa è una delle attività più potenti che esista a livello formativo. Attraverso il teatro è possibile sciogliere tensioni mai espresse attraverso il personaggio che si interpreta, anche tramite improvvisazione. Questa attività è coinvolgente e stimola la comunicazione e il fare gruppo, permette inoltre di capire e ascoltare gli altri e di essere chi si vuole senza pregiudizi. Uno dei più grandi benefici di questo teambuilding è saper controllare gli stati d’animo, aspetto fondamentale sul luogo di lavoro.
Movie Making è un format che fa emergere la creatività dei partecipanti, con la registrazione di un breve film o spot attraverso un processo artistico che comprende: sceneggiatura, dialoghi, effetti speciali e persino il regista. Tutto è nelle mani delle diverse squadre che devono essere affiatate e portare avanti le loro idee.
Corporate Song permette a tutti i partecipanti all’attività di partecipare alla creazione di una vera e propria canzone, trasmettendo i valori aziendali e aiutando a risolvere le incomprensioni che possono portare a conseguenze negative. E’ possibile partire da basi già esistenti o creare il tutto da zero, ma in entrambi i casi il risultato sarà virale in tutta l’azienda negli anni a seguire.
Outdoor Training è un’esperienza emotiva e intensa che mira a creare un team affiatato e motivato divertendosi all’aperto. E’ un’attività intensa che rende le persone interconnesse tra loro, rafforzando le relazioni con una carica di energia.
Cooking Team Building è un’attività attraverso cui i partecipanti cucinano pietanze diverse: dalla pasta alla pizza, dal sushi a una gara vera e proprio di cake design. L’importante è stare bene insieme a tavola!
Le potenzialità dell’attività Cooking sono diverse: è uno strumento di aggregazione e un’attività in cui emergono momenti razionali, in quanto i partecipanti sono sotto pressione, sviluppano la comunicazione e i rapporti di fiducia con i colleghi.
Il Welfare aziendale in Italia
Nel rapporto Welfare Index PMI 2019, di cui abbiamo parlato prima, è stata analizzata la situazione attuale in Italia rispetto all’utilizzo delle politiche di Welfare aziendale. Il titolo dato a questa ricerca è “Il welfare aziendale fa crescere l’impresa e fa bene al Paese”, da qui già emergono riscontri positivi.
I vari soggetti interessati (imprenditori, lavoratori, Stato, ecc) promuovono il welfare come un “bene comune”, strumento di crescita per l’umanizzazione delle imprese.
Il welfare aziendale può essere considerato anche un fattore di protezione e benessere, dato che rafforza la coesione tra le comunità e gli individui che ne fanno parte.
Inoltre è stata registrata una crescita della consapevolezza degli obiettivi sociali dell’impresa. Ad esempio: tutela della salute, sanità, assistenza ai familiari anziani e ai bambini, flessibilità oraria, politiche a sostegno dei genitori/lavoratori, formazione continua, contributi per rette scolastiche, ecc.
Possiamo concludere che il trend è assolutamente positivo dato un incremento del 63,9% dal 2016 al 2019 nell’implementazione di politiche di welfare aziendale.
Il benessere: come raggiungerlo?
In un’azienda è fondamentale avere come focus i propri dipendenti e la loro soddisfazione lavorativa e personale. Puntare solo sul salario non è abbastanza: è necessario coinvolgerli nelle scelte e nella creazione dei programmi di welfare aziendale, questo aumenterà l’interesse dei lavoratori. Ormai i bisogni dei dipendenti non sono quasi più totalmente materiali, infatti questo condiziona nella scelta tra un posto di lavoro e un altro, ma non è più così fondamentale.
Nell’ultimo anno i trend che riguardano i lavoratori italiani non prospettano nulla di buono: motivazione in calo. Questa è uno dei principali fattori che incide sulla performance lavorativa e, di conseguenza, sull’azienda in generale per questo sono necessari programmi di welfare aziendale.
Anche le piccole imprese, con le giuste politiche, possono migliorare il clima aziendale e la produttività dei dipendenti. Infatti è necessario fare una “rivoluzione”, in cui l’impresa pone al centro le persone.
Il primo step è parlare con loro, raccogliendo informazioni tramite questionari, anche in forma anonima, analizzando il grado di soddisfazione.
Successivamente è necessario fare riunioni per stabilire la strategia da seguire per raggiungere il benessere. I dipendenti apprezzeranno sicuramente questo coinvolgimento.
Un’azienda deve tenere a mente che il benessere dei lavoratori è la loro migliore risorsa. La performance migliora nel momento in cui viene valorizzato e riconosciuto l’impegno del singolo, quando migliorano le condizioni lavorative e quando vengono implementate politiche a supporto della formazione, ecc.
Esistono diversi tipi di soluzioni realizzabili: buoni pasto, momenti in condivisione con i colleghi per aumentare la fiducia, riconoscimenti e incentivi per il lavoro svolto, ecc.
Le attività extra lavorative sono fondamentali per instaurare un rapporto con i colleghi e superiori che va al di là di quello lavorativo. Le attività di team building ne sono un esempio in quanto migliorano i rapporti e incrementano la fidelizzazione all’azienda.
La Mindfulness: cos’è?
La Mindfulness è stata definita da Jon Kabat-Zinn come “la consapevolezza che emerge prestando intenzionalmente attenzione, nel momento presente e in modo non giudicante, al dispiegarsi dell’esperienza, momento per momento”.
Da questa definizione emergono 3 concetti principali sulla Mindfullness: è uno stato della mente, richiede un allenamento mentale per essere presenti “qui ed ora” e necessita un comportamento non giudicante e accogliente.
Lo stato della mente dev’essere presente e consapevole ed è un naturale stato interiore che si sviluppa con la pratica. Questa porta allo sviluppo di abilità mentali come focalizzazione, concentrazione e attenzione.
Queste abilità miglioreranno le capacità di autoanalisi e di non perdersi in pensieri e interferenze mentali, oltre a un netto miglioramento in ambito lavorativo.
Più in generale la Mindfulness è un percorso di empowerment che porta a sviluppare il benessere in varie aree. Questo processo include una vera e propria filosofia e un modello di meditazione che fa riferimento alle pratiche orientali. Infatti a quest’ultime si uniscono le moderne scoperte delle Neuroscienze.
Gli studi delle Neuroscienze sono stati principalmente effettuati da Jon Kabat-Zinn e Daniel Siegel, che hanno analizzato gli effetti della pratica di Mindfulness sul cervello, sul sistema nervoso, sul sistema immunitario e sulla gestione dello stress.
Bisogna ricordare che questo approccio comprende corpo e mente e li unisce per raggiungere il benessere, con la creazione di un’adeguata sintonia. Infatti entrambe le dimensioni devono essere presenti temporalmente in modo verticale, qui ed ora. Un’altra parte fondamentale è il respiro, il mediatore chimico tra corpo e mente ed un ancoraggio fisico.
La Mindfulness in azienda: come usarla?
La pratica della Mindfulness può portare risultati positivi in azienda attraverso un percorso continuo e con incontri ricorrenti. E’ molto importante che non venga a mancare la costanza nella continuazione di questo programma, in quanto necessità di esercizio e pratica. Senza questi due fattori può venir meno l’efficacia dell’attività.
Attraverso il welfare aziendale è ora possibile usufruire di servizi rivolti anche al benessere personale, che portano enormi benefici per l’azienda.
Gli esercizi e le pratiche che vengono usati si dividono principalmente in due categorie: esercizi formali e informali. I primi richiedono una particolare postura, focalizzazione dell’attenzione sul respiro e infine l’osservazione non reattiva e non giudicante degli stati interni (pensieri, emozioni e sensazioni). Gli esercizi che fanno riferimento a questa categoria sono il body scan, il respiro consapevole e la camminata consapevole.
Gli esercizi informali invece consistono semplicemente nel portare maggiore consapevolezza a ciò che si sta vivendo, anche solo fermandosi e respirando durante attività quotidiane.
Per quanto riguarda l’ambiente lavorativo è possibile creare dei momenti formativi continui e strutturati per favorire lo sviluppo di questa filosofia di vita, oltre alla creazione di spazi in cui i dipendenti possano prendersi un momento per sé stessi.
In azienda la pratica della mindfulness viene principalmente incentivata per raggiungere i seguenti obiettivi: migliorare la performance dei dipendenti, le dinamiche tra di essi e ottimizzare e potenziare le capacità dei singoli individui.
La Mindfulness in azienda: i benefici
La pratica della Mindfulness in azienda ha riscontrato diversi risultati positivi, come ad esempio: maggiore fidelizzazione del personale, miglioramento dello stato di salute (con conseguente riduzione dell’assenteismo), aumento dell’energia (con diminuzione dello stress), maggiore produttività e soprattutto una migliore comunicazione che porta a una maggiore cooperazione tra i diversi lavoratori coinvolti.
La pratica della Mindfulness in azienda può portare a diversi benefici sia per l’azienda che per i dipendenti.
Questa filosofia permette ai lavoratori di essere presenti (qui e ora), evitando di essere controproducenti a causa del vagare tra il passato e il futuro. Inoltre, nello svolgimento delle attività lavorative, si ha maggiore chiarezza con una comunicazione efficace, coesione nel lavoro in team, miglioramento delle relazioni all’interno dell’azienda e favorisce la flessibilità e l’apertura al cambiamento.
A livello personale si ha uno sviluppo di competenze come creatività, consapevolezza emotiva, gestione dello stress e lo sviluppo delle potenzialità individuali.
Per quanto riguarda la gestione di problematiche e per prendere decisioni la mindfulness libera l’individuo dall’ansia e da pensieri compulsivi, rendendo la mente più libera e attiva per pensare in modo chiaro.
La Mindfulness e Team Working
Perchè come Team Working parliamo di Mindfulness? Pensiamo che questo approccio sia utile per la creazione di un ambiente lavorativo meno stressogeno e più collaborativo. La nostra mission è di portare il sorriso nelle aziende, migliorando i rapporti lavorativi e interpersonali.
Il team coaching permette di ottenere una maggiore consapevolezza di sé stessi all’interno di un team ma anche come singolo, acquisendo maggiore fiducia nelle proprie capacità.
Le attività di teambuilding portano a una forma di benessere che ha effetti positivi immediati e nel lungo periodo, soprattutto se ripetute nel tempo. Le persone sono fondamentali ed è questa la cosa più importante, senza lavoratori ingaggiati e motivati l’azienda non potrà ottenere performance ottimali.
Ricorda: il benessere e le persone sono le cose più importanti per un’impresa.