Team Building Fossano: il mistero della medaglietta dei Savoia

Team Building Caccia al Tesoro Investigativa a Fossano, Cuneo.

A Cuneo arrivano gli investigatori forensi: che cosa si è verificato?

Il 28 gennaio a Fossano, un comune in provincia di Cuneo, a pochi kilometri da Bra e Alba, si è verificato un fatto molto curioso. La squadra della polizia scientifica è giunta sul territorio per sostenere delle indagini.

Fossano fa parte delle cosiddette sette sorelle, insieme a Cuneo, Alba, Bra, Mondovì, Savigliano e Saluzzo.

Di cosa si tratta? Nient’altro che di un Teambuilding a tema Caccia al Tesoro intrecciato ad una storia di CSI, scena del crimine. L’attività si è svolta durante la giornata di martedì dai dipendenti dell’azienda Sixt. Tutti insieme hanno investigato per le vie del paese, alla ricerca di una collana scomparsa di altissimo valore.

Il format Team Building CSI investigativo consente di indagare su un mistero irrisolto e mettersi sulle tracce del colpevole.

Il gruppo di partecipanti, attraverso gli indizi che raccoglie durante l’attività di caccia al tesoro investigativa, ha l’opportunità di vivere una giornata nei panni di investigatori forensi, come quelli che si vedono spesso in televisione.

Risolvere un caso enigmatico è un’attività di Team Building molto produttiva che richiede ai team di mettere in gioco le loro migliori abilità intuitive ed il lavoro di squadra sarà essenziale per la risoluzione dell’enigma.

Per questo evento Team Building in particolare, il paese in cui si sono svolte le indagini è stato Fossano, in Piemonte. La città si presta molto per questo tipo di attività, dal momento che da molti secoli ormai si tramanda una antica leggenda che ruota intorno al Castello degli Acaja, imponente struttura al centro di Fossano.

 

Un giorno da investigatore forense: da dove si comincia?

Il team di Sixt, dopo una riunione aziendale presso Palazzo Righini, ha inziato l’attività Teambuilding con una spiegazione teorica su ciò che avrebbero dovuto poi mettere in pratica nel pomeriggio, in prima persona.

La prima parte della giornata è dedicata alla spiegazione di come lavora un investigatore forense.

Suddivisi in tre gruppi, i ragazzi hanno provato a lasciare le loro impronte su varie superfici nella sala, per poi cimentarsi nella prima prova: il rilevamento delle impronte.

Queste ultime si possono raccogliere con due metodi, a seconda del tipo di superficie su cui sono state impresse. Se si decide di lasciarle su una superficie liscia, allora le impronte si ricaveranno con l’utilizzo delle polveri e dei pennelli. Se invece si trovano su una superficie porosa, si potranno prendere con il metodo della tintura di iodio. In ogni caso, si deve stare veramente attenti: è molto semplice sporcarsi, quindi i guanti e le tute sono un must per questa attività di teambuilding.

Le abilità pratiche, come il rilevamento delle impronte, sono importanti in Team Building CSI. Anche le capacità di osservare i dettagli e di elaborazione dei dati sono significative.

Il secondo test prevede infatti l’osservazione di una foto di una scena del crimine, dai cui dettagli si dovranno ricavare delle informazioni. Dagli indizi che sono stati presi in considerazione, i team hanno poi fatto le loro deduzioni in merito a quello che possa essere accaduto.

Il lavoro di squadra è sempre il metodo più veloce per risolvere un caso, anche se a volte questo può essere complicato e pieno di ostacoli. L’aiuto e il supporto del proprio team permettono di raggiungere i risultati desiderati nel minor tempo possibile; ecco perchè un gruppo allineato è sempre un fattore positivo in una azienda.

Dopo aver acquisito le migliori tecniche di rilevamento di indizi, si è pronti ad andare in scena: i team di Sixt hanno dovuto affrontare un fatto misterioso accaduto il giorno precedente nella cittadina di Fossano.

Il caso: qual è l’enigma su cui indagare?

L’azienda Sixt, immedesimandosi perfettamente nel ruolo degli investigatori forensi si è cimentata nelle indagini di un caso molto curioso: la scomparsa di una collanina.

I team hanno parlato con la proprietaria di questo prezioso gioiello, Maria Funesta. La donna, in evidente stato confusionale non ricordava cosa le fosse successo il giorno prima. L’unica cosa che si ricorda è di essere stata aggredita da qualcuno che le ha portato via la sua collana. Il gruppo ha provato a confortarla, rassicurandola sul fatto che l’avrebbero aiutata a ritrovarla e avrebbero rintracciato il colpevole.

L’imponente castello degli Acaja, punto di interesse turistico e anche una meta del CSI Team Building.

Dopo aver interrogato Maria Funesta su ciò che ricordava di aver fatto durante i giorni precedenti e su come fosse fatta questa collana molto importante per lei, i gruppi della polizia scientifica hanno cominciato le indagini nella città di Fossano.

Interrogando anche i vari testimoni del paese, tra cui anche i camerieri dei bar, in cui Maria Funesta ricordava di aver bevuto qualche giorno prima un caffè, e raccogliendo gli indizi seguendo le tracce lasciate, i team sono giunti ad una scoperta che li ha lasciati a bocca aperta. La medaglietta che stavano cercando, apparteneva oltre 600 secoli fa ad una donna di nome Bona di Savoia.

Bona di Savoia nacque nel 1449, era la moglie di Francesco Sforza, Duca di Milano. Quando lui morì nel  1476, lei assunse il ruolo di reggente in nome di suo figlio di soli 9 anni. A causa di alcuni contrasti con il cognato, Bona di Savoia venne esiliata e trascorse alcuni di questi anni presso la città di Fossano, vivendo nel castello degli Acaja.

Ed è proprio in queste mura che si narra la leggenda di Bona di Savoia e della sua morte. Si dice che non ebbe mai una degna sepoltura poichè dopo la sua morte due vassalli ne portarono via il corpo in piena notte. Qualche anno fa, venne ritrovato però il suo corpo sepolto in una Chiesa di una città a pochi passi da Fossano, Savigliano. Insieme ai resti, anche una medaglietta di valore.

Venuti a conoscenza di questa storia antichissima, i team hanno iniziato a porsi delle domande, pensando che forse tutto quello che ha raccontato Maria durante il primo pomeriggio fosse una messinscena.

Da questo momento in poi, le investigazioni si sono trasformate in una vera e propria caccia al tesoro, con una serie di indizi lasciati per le vie del paesino piemontese dalla mente che ha architettato questa furberia solo per farsi aiutare da un team preparato.

Spinta ancor più ad indagare, la squadra di Sixt, dopo svariate ricerche a Fossano, è ritornata al punto di partenza, il centro congressi di Palazzo Righini, dove ad aspettarli vi era un colpo di scena…

La conclusione: la giornata di Teambuilding ha portato a dei risultati?

I partecipanti, rientrati alla “base”, hanno trovato di fronte a loro un enigma da risolvere, lasciato dal colpevole del “furto”.

I tre team hanno dovuto mettere insieme tutte le loro forze, unendo i vari indizi raccolti durante l’attività di Team Building per arrivare alla conclusione del caso.

I partecipanti, che per tutto il giorno hanno svolto indagini in qualità di investigatori forensi, sono riusciti dopo varie deduzioni ad intuire quello che era successo il giorno prima e a trovare il colpevole del furto della medaglietta preziosa di Maria Funesta, lontana discendente di Bona di Savoia.

Ciò che è importante durante il Team Building CSI, non è tanto risolvere il caso a tutti i costi, ma collaborare per unire tutti i tasselli che portano alla conclusione della storia.

Il lavoro in team è una costante di tutte le attività di Team Building, specialmente in questa, però, è richiesto un forte coinvolgimento da parte di tutti, per far sì che i colpevoli vengano smascherati.

Il team di Sixt cerca di fare chiarezza sul caso, confrontando gli elementi a disposizione.

Nel momento conclusivo della giornata, i partecipanti dell’azienda Sixt hanno a turno espresso le loro opinioni in merito al Team Building appena terminato.

Questa fase di formazione esperienziale finale della giornata, è stata particolarmente utile per comprendere il vero motivo per cui si è svolta questa attività tutti insieme. Dal debriefing sono emersi dei concetti significativi che rappresentano lo spirito dell’azienda Sixt:

  • Facendo le cose insieme e con entusiasmo, si ottengono buoni risultati. Questo concetto non è inerente solo all’attività svolta questo giorno, ma ha un valore che si traspone anche nel quotidiano durante il lavoro;
  • Non bisogna avere paura di sbagliare: si sbaglia insieme e si sbaglia “bene”. I piccoli errori fanno parte del quotidiano, e anche se a volte sono da intralcio non bisogna che questi prendano il sopravvento. L’importante è sempre aver bene in mente il traguardo che si vuole raggiungere e agire nel modo migliore per arrivarci;
  • Adattarsi al pensiero degli altri e pensare fuori dagli schemi, valutando ogni singola idea di ciascun collega senza metterla in dubbio. Considerando sempre le opinioni altrui, si potrebbero scoprire soluzioni interessanti e alternative rispetto a quelle che ognuno ha in mente.

In conclusione, questa giornata di Teabuilding all’aperto, alla ricerca di indizi per la città, ha permesso ai partecipanti di divertirsi insieme e scoprire i punti di interesse più suggestivi della città. In questo caso a Fossano, dove si è potuto ammirare il centro storico, i porticati con i suoi negozi e bar tipici e soprattutto il grande castello degli Acaja che sovrasta una piazzetta in cui fermarsi a chiacchierare.

Questa attività insegna però soprattutto ai team che lo spirito di squadra è uno dei valori più importanti per una azienda.