Procida: tra mito e realtà

Procida: tra mito e realtà

All’imbocco del golfo di Napoli, fra Ischia e la costa partenopea limitrofa, troviamo la seconda isola dell’arcipelago flegreo: Procida. L’isola è di origine completamente vulcanica, formata per lo più da uno spesso strato di tufo giallo ricoperto in superficie da tufo grigio, e tuttora si possono riconoscere le tracce di antichi crateri nei sui numerosi golfi a mezzaluna. Benché più piccola delle sue consorelle Ischia e Capri, Procida non è da meno per gli scorci paesaggistici di rara bellezza, dovuti alla ricca vegetazione fusa con l’ architettura spontanea locale, il mare limpido e splendente e il ricco mosaico geologico di rocce costiere. Le sue coste, basse e sabbiose in alcuni punti, a picco sul mare in altri, danno origine a una serie di baie e promontori ideali per gite in barca e attività in mare. Non è un caso che l’isola è diventata il set cinematografico di un gran numero di film, come “il Postino” di Massimo Troisi e “Il Talento di Mr. Ripley” di Matt Damon. Con questa location siamo sicuramente di fronte ad un altro gioiello della costa partenopea, la promessa di una straordinaria avventura incentive.

La Battaglia tra gli Dei e i Giganti

ProcidaCome abbiamo visto per le altre isole del Golfo di Napoli, anche in questo caso l’origine si fonde tra mito e realtà. Secondo la teoria più probabile, il termine Procida deriva dalla parola greca pròkeitai, che significa “giace”, in riferimento al suo aspetto quando vista dalla terra ferma, coricata e sdraiata sul mare. Procida incominciò a essere abitata nell’VIII secolo AC, quando i coloni greci dall’isola di Eubea avviarono la colonizzazione della zona partenopea, anche se recenti ritrovamenti fatti sul limitrofo Isolotto di Vivara indicano che forse l’area era stata già occupata dai micenei a partire dal XV secolo AC. In ogni caso, la presenza dei coloni egei in questi posti è molto antica, come suggerisce il mito greco che vuole Procida il luogo della battaglia tra i Giganti e gli Dei Olimpici e il punto dove giace Minante, amico di Paride nella Guerra di Troia.

Dopo essere stata per breve tempo controllata dai Greci di Cuma, la comunità egea locale più potente, Procida finisce sotto il dominio di Roma, durante il quale viene usata come luogo di villeggiatura per i ricchi patrizi romani senza avere un vero e proprio centro abitato. A quel tempo avremmo potuto vedere un’architettura “diffusa”, fatta di ville sparse qua e la e interrotte da ricche culture di vini.

Nel Medioevo, anche Procida, come le sue sorelle Ischia e Capri, diventa vittima di frequenti incursioni di pirati e corsari, soprattutto i saraceni. Famosi sono il Corsaro Barbarossa e il suo successore Dragut, che nel 500’ terrorizzarono le popolazioni di queste coste allora poco protette. A causa della pirateria l’isola cambia radicalmente, passando da luogo di villeggiatura a borgo fortificato tipico dell’età medioevale. Il promontorio della “Terra” era il punto più facilmente difendibile, con le sue pareti a strapiombo. Costruite per scopi difensivi sono anche le numerose Torri di avvistamento, la cinta muraria e il Castello D’Avalos, eretto nel 1563 da Giovanni Battista Cavagna e Benvenuto Tortelli, ideali per attività incentive indoor e outdoor.

Storicamente, Procida è stata sempre legata a Napoli, come dimostra lo stretto legame tra le dinastie procidane (i Da Procida, i Cossa e i D’Avalos) e quelle partenopee. Nel 700, invece, l’isola di Mimante entra a far parte Regno delle Due Sicilie, sotto la dinastia dei Borbone, e con quest’ultimo diventa parte integrante del Regno d’Italia nel 1860.

L’Architettura Spontanea di Procida

Tratto caratteristico di Procida è la sua peculiare architettura, della “architettura spontanea”. Sviluppata a partire dal Medioevo e con tratti sostanzialmente immutati, questo stile è un tipico prodotto locale con una serie di caratteristiche chiave. Tra le varie ricordiamo l’arco all’ingresso dell’abitazione, il terrazzo (detto vefio), simbolo stesso di questo tipi di dimora, la scala rampante, che porta ai piani superiori, e i caratteristici colori pastello ben definiti, assortiti in maniera tale da non trovare mai due case limitrofe con la stessa tonalità.

La cucina dei carciofi e dei limoni

Come già abbiamo visto lungo la Costa Ligure, anche qui a Procida la tradizione culinaria è caratterizzata da elementi che vengono sia dal mare che dalla terra. Tra questi ultimi ricordiamo soprattutto i carciofi e i limoni, con un ruolo privilegiato nella cucina locale. Ecco dunque “l’Insalata di Limone”, con i limoni procidani a tocchetti, aglio, olio, peperoncino, sale e menta, il “Coniglio alla Procidana”, sempre con aglio, vino bianco e pomodori, il “Tortano di Carciofi”, ciambella fatta di carciofi, provola e salsicce a pezzetti, e l’ottimo limoncello locale. Tutti ottimi prodotti da conoscere e gustare in un evento culinario appositamente organizzato.

Qualunque sia l’aspetto di Procida che più ci interessa, la sua geologia vulcanica, le sue coste di promontori e golfi, la sua tradizione tra mito e realtà o la sua ottima cucina, qui troviamo tutti gli ingredienti per organizzare una fantastica avventura. Dovete solo contattarci, e noi penseremo al resto!