Portovenere: un gioiello in riva al mare

Questa settimana vogliamo parlarvi di una delle nostre destinazioni incentive preferite nei dintorni di Milano. A meno di 300 km dal traffico cittadino, infatti, possiamo trovare alcune meravigliose location che si estendono lungo la bellissima Costa Ligure. La costa non è stata toccata dallo sviluppo industriale dell’ultimo secolo, e quindi appare come un paesaggio completamente incontaminato, costellato di bellezze naturali e di gioielli storici. In particolare, la Riviera di Levante, tra le città di Genova e La Spezia, offre spiagge con sabbia mista a sassi e scogliere che si gettano a picco sul mare. Non è un caso che nel 1997 cinque delle località presenti sul territorio siano state annoverate come patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO: parliamo delle Cinque Terre, di Portovenere e delle isole Palmaria, Tino e Tinetto. Oggi incominciamo il nostro viaggio con una di queste piccole perle del nostro territorio, diventata di recente una meta di lusso per molti turisti da tutto il mondo: Portovenere.

Una storia immersa nella natura

Per i suoi bellissimi siti e per la sua posizione privilegiata, Portovenere si presenta come una vera gemma in riva al mare. Un borgo storico, acque cristalline e clima mediterraneo: come si può resistere all’armonia di colori ed elementi che si incontrano in questo angolo di paradiso? Inoltre, la cittadina è facilmente raggiungibile da La Spezia in bus o battello e può essere visitata in un solo giorno. Per chi invece non ha paura della fatica, c’è un interessante e avvolgente itinerario a piedi che parte da Riomaggiore.

Una volta arrivati, possiamo  iniziare la nostra visita dal centro storico di Portovenere, cioè via Cappellini, con i suoi numerosi negozi e ristoranti, e attraversare la Porta del Borgo, costruita alla fine del XII secolo. In pochi passi ci troviamo catapultati indietro nel tempo: nel centro storico, in posizione dominante, troviamo il Santuario della Madonna Bianca, o Chiesa di San Lorenzo, famosa per l’immagine miracolosa della Vergine Maria e costruita all’inizio del XII secolo, dopo che Portovenere diventò parte della Repubblica di Genova. Il culto della Madonna Bianca iniziò nel 1399, quando, secondo la leggenda, la Madonna aveva esaudito un paesano che chiedeva la fine di un’epidemia di peste che stava decimando il paese.

Punti di vista: il borgo dall’alto e dal mare

Sull’altura che domina il borgo, invece, troviamo lo splendido Castello di Doria costruito tra il XII e il XIV secolo. L’edificio apparteneva alla famiglia Doria, una delle più influenti della Repubblica di Genova, e offre un incredibile sguardo sul resto del paese. Il castello aveva originariamente una funzione difensiva e ora, dopo che è stato restaurato negli anni Settanta, ospita mostre d’arte e manifestazioni.

Se ci avviciniamo alla cittadina dal mare, invece, il primo edificio che ci salta all’occhio è la straordinaria Chiesa di San Pietro. Anche se da lontano appare come una fortezza militare, da vicino l’edificio si rivela una bellissima chiesa costruita nel XII secolo, esattamente dove anticamente si trovava un tempio dedicato alla dea Venere Ericina, e da cui la cittadina ha preso il nome.

Siti veramente interessanti, non credete? Perché non combinare una giornata di svago e divertimento in questa cornice unica con attività che motivino e facciano riscoprire al vostro staff il piacere di lavorare insieme? Possiamo aiutarvi con i nostri format Caccia al Tesoro e Urban Game!

Scoprire Portovenere con un team vincente!

Non c’è modo migliore di scoprire la città, divertirsi e incentivare il vostro staff che con una giornata organizzata appositamente per loro! Urban Game è un’ottima opportunità per esplorare la città e i suoi luoghi più importanti in compagnia dei colleghi e rafforzare i rapporti interpersonali e le capacità di teamwork. I partecipanti, divisi in team, dovranno raggiungere una serie di tappe che li porteranno a conoscere  non solo monumenti e luoghi di interesse storico, ma anche arte, cultura ed enogastronomia, ovviamente divertendosi!

E se invece voleste sfruttare l’incredibile scenografia della costa ligure per un’avventura più tradizionale, magari piratesca, la Caccia al tesoro è quello che fa per voi! I vostri co

llaboratori avranno tutto ciò che serve per rendere la giornata una grande avventura: una mappa antica,

tracce misteriose, enigmi e alla fine… un favoloso tesoro! Con la vostra fedele ciurma di colleghi, nessuno vi potrà fermare!

Isole gioiello di fronte a Portovenere

Non solo Portovenere, ma anche le sue isole sono un richiamo irresistibile per gli amanti dei paesaggi marittimi. Di fronte al borgo, infatti, troviamo i suoi gioielli naturali, immersi nella paradisiaca cornice mediterranea fatta di natura incontaminata, magnifiche spiagge e splendidi boschi. Di particolare interesse sono le tre isole di Portovenere: Palmaria, Tino e Tinetto, tutte parte del patrimonio UNESCO. L’isola di Palmaria, con la sua Grotta Azzura e la Grotta Byron, ci offre un paesaggio sotterraneo nel ventre della roccia: un vero accesso al mondo dell’aldilà. Troviamo, poi, l’isola di Tino, con l’inconfondibile faro posto sulla sua sommità, e l’isola di Tinetto, con i resti di antiche costruzioni religiose: fantastico! Pensate alle numerose spiagge di sabbia dorata e all’acqua cristallina: un invito allettante a prendere la barca e scoprire queste gemme che non hanno nulla da invidiare a isole più grandi e conosciute.

Scoprire le isole in barca a vela

Scopriamo le isole di fronte a Portovenere con il nostro format Barca a Vela: i partecipanti, divisi in team, parteciperanno ad una vera regata in cui potersi godere il fascino del mare, sfidandosi sullo sfondo di questa natura straordinaria! Quale equipaggio sarà il migliore? Oltre ad essere un’esperienza unica in un piccolo paradiso terrestre, la barca a vela permette di testare sul campo le capacità organizzative e di cooperazione di ogni team. Del resto, i veri marinai lo sanno bene: in mare aperto non c’è risorsa più preziosa del proprio equipaggio!

Palmaria, tra storia e meraviglia

L’isola di Palmaria è la più grande del Golfo della Spezia e si trova proprio di fronte a Portovenere, da cui è separata da uno stretta striscia di mare conosciuto come Le bocche. Nonostante occupi una superficie di appena 1.89 Km², l’isola conserva numerosi e importanti siti storici e stupefacenti meraviglie naturali. Proprio sulla sua sommità, in stato di abbandono e inaccessibile al pubblico, si trova il Forte Conte di Cavour, ex-area militare risalente alla seconda metà dell’Ottocento. Il forte, conosciuto anche come Forte Palmaria, faceva parte  del sistema fortificato del Golfo della Spezia e offriva un punto di osservazione strategico per il mare aperto, l’isola di Tito e l’interno del golfo.

Il Forte Conte di Cavour non è però l’unico reperto militare dell’isola: sono presenti, infatti,  anche il Forte Umberto I, diverse batterie militari e svariati bunker sparsi sull’isola. Negli anni ’50 il Forte Umberto I venne trasformato in un carcere militare e, dopo un periodo di abbandono, è stato acquitato dalla città di La Spezia con lo scopo di farne un museo. Tra le batterie, invece, è interessante la Batteria Semaforo: originariamente doveva serive per controllare l’entrata del golfo, successivamente fu dotata di una stazione semaforica per il traffico navale dalla Marina Militare e oggi, dopo il restauro, ospita un Centro di Educazione Ambientale (CEA).

Degna di nota è anche la cava abbandonata, situata nella parte meridionale dell’isola, da cui si estraeva il marmo nero con striature dorate. Il lato occidentale dell’isola invece è caratterizzato da numerose e scenografiche grotte, difficili da raggiungere, ma dal valore inestimabile: in una di queste, la Grotta dei Colombi, sono stati ritrovati fossili pleistocenici e resti di sepolture umane. Pensate, l’uomo era presente sull’isola già 5.000 anni fa!

Escursioni… o avventure?

L’isola di Palmaria, grazie ai suoi percorsi mozzafiato, è famosa anche per l’escursionismo. Il giro completo dell’isola è lungo circa 6 km, e si può spezzare con pause strategiche in punti panoramici o in spiaggia per una nuotata rinfrescante. Che ne dite di incamminarci insieme alla scoperta delle bellezze dell’isola? E di trasformare una giornata di trekking in una vera, propria avventura a contatto con la natura? Organizziamo questa straordinaria esperienza incentive con i nostri format Survival e Orienteering.

Il Survival Training si ispira ai nostri antenati, costretti ad adattarsi costantemente ad un ambiente ostile che cambiava velocemente. I partecipanti si troveranno ad affrontare sfide che potrebbero spaventare l’uomo moderno, come costruire ponti di corda, accendere il fuoco – ovviamente senza accendino – e costruire un rifugio. Ma, grazie all’aiuto dei nostri trainer e alla condivisione di idee e capacità, i nostri team riusciranno a sopravvivere all’isola e a rendere la loro permanenza più confortevole!

Se invece volete testare il senso dell’orientamento del vostro staff, dovete provare il nostro training orienteering! Orienteering è in realtà uno sport praticato nei paesi scandinavi dall’inizio del XX secolo. I partecipanti, muniti di una mappa e, in alcuni casi, di bussole, devono riuscire a tagliare il traguardo nel minor tempo possibile. Il percorso non è lineare e i team dovranno raggiungere dei punti controllo prima di dirigersi verso la meta finale. E quale scenario migliore di un’isola adagiata nel meraviglioso Mar Ligure per questo tipo di avventura? Team building in un paradiso incontaminato!

Isola del Tino, un paradiso in meno di 2 km

Non fatevi ingannare dall’apparente piccolezza dell’Isola del Tino: con un perimetro di meno di 2 km e una superficie di appena 0.13 km², quest’isola mediterranea ha avuto la sua parte di gloria nella storia. Qui, infatti, vi ha speso gli ultimi anni della sua vita San Venerio, protettore del Golfo di La Spezia e dei fanalisti d’Italia. Il Santo, vissuto a cavallo tra il VI e il VII secolo, era in realtà originario dell’Isola Palmaria. Dopo una vita monastica vissuta prima a Portovenere e poi in Corsica, dove fondò nuove comunità, il Santo si ritirò sull’Isola del Tino dove morì intorno al 630 d.C. La leggenda narra che il Santo si prodigò molto per i marinai: oltre ad accendere fuochi per guidare i naviganti nelle notti di tempesta, San Venerio è ricordato per aver messo in fuga un terrificante pesce dragone che terrorizzava il Golfo e per aver salvato molti naufraghi.

L’isola del Tino è, al momento, sotto la giursidizione della marina militare e non è quindi aperta liberamente alle visite, fatta eccezione per il 13 settembre, giorno del patrono San Severio.

L’Isola del Tinetto e il suo primato

L’ultima e più piccola delle isole è quella del Tinetto, che supera a malapena il mezzo ettaro di estensione. Mentre morfologicamente assomiglia molto all’isola del Tino, quella del Tinetto ha un interessante primato: qui, infatti, nel VI secolo prese vita il primo insediamento monastico. Dopo essere stato distrutto per mano saracena l’insediamento si espanse sull’Isola del Tino all’inizio, e sulla Palmaria di seguito.

A testimonianza del monastero e delle sue attività, si possono ancora scorgere tra gli arbusti e la vegetazione l’unico vano che costituiva il piccolo oratorio e, poco lontano,  i resti della chiesa a due navate e le celle per i monaci.

Che cosa aspettiamo?

Insomma, Portovenere e l’arcipelago su cui si affaccia sono un patrimonio che combina una natura straordinaria con una storia ricca e variegata. Forti militari, chiese, ruderi e leggende rendono questi luoghi perfetti per qualsiasi visitatore, ma particolarmente interessanti per chi vuole regalare un’esperienza unica e indimenticabile ai propri colleghi.

Che cosa state aspettando allora? Affrettatevi a contattarci, e divertiamoci insieme con questa incredibile avventura incentive!